sabato 10 dicembre 2016

Il tesoro perduto del Terzo Reich

Il mistero che si cela dietro ai luoghi dove si nasconde l’oro del Terzo Reich è ancora irrisolto, da quando nella Conferenza di Jalta del 1945 fu presa la decisione di ricompensare tutte le forze alleate al ritrovamento del tesoro. 


Tuttavia il fatto che i documenti relativi ai luoghi dove venivano accumulati gli oggetti di valore siano in buona parte scomparsi, (e che questi oggetti siano di vario genere, come ad esempio dipinti, sculture, gioielli, lingotti e quanto altro è stato saccheggiato e depredato dai nazisti durante la seconda guerra mondiale) il destino dell’oro nazista, come altri misteri del Terzo Reich, è coperto di tenebre.

Si ritiene che la maggior parte di esso si trovi ora negli Stati Uniti e in Inghilterra, ma è anche vero che l’Armata Rossa della Ex Unione Sovietica, ha confiscato e sequestrato gran parte dei tesori durante l’invasione della Germania. Quindi i bottini di guerra nazisti passarono quasi sicuramente in mano ai sovietici e si dice che siano tuttora conservati in fondi nascosti e che gli oggetti d’arte facciano parte del patrimonio di alcuni musei russi.
Vi sono però delle testimonianze dirette di persone presenti nei luoghi dove i nazisti riunivano e ammassavano tali tesori e le cifre di cui si parla sono piuttosto impressionanti.

Dopo la fine della della guerra, in una zona di alta montagna in Austria conosciuta come Ausseerland, un residente locale trovò due scatole di ferro contenenti monete doro del valore di oltre 10.000 dollari, nei pressi di una villetta che era stata di proprietà del ministro degli esteri della Germania nazista, Joachim von Ribbentrop. Questa era solo una piccola parte del tesoro che si supponeva essere sepolto in vari luoghi remoti di questa vasta regione. Secondo voci locali infatti una grande quantità del tesoro nazista, valutabile in miliardi di dollari, è stata fatta affondare nelle acque ghiacciate dei laghi di montagna. Nel 1946 gli agenti segreti americani hanno trovato una pagina strappata da un agenda di appunti finanziari nazista, rimasta nascosta da qualche parte in Austria. Nella pagina ritrovata si parla di cifre spropositate: 166.000.000 di franchi svizzeri, 299.000.000 di dollari americani, 31.000.000.000 di dollari in oro, 3.000.000 di dollari in diamanti, 93.000.000 in collezioni di francobolli e oggetti d’arte e 5.500.000.000 in stupefacenti… un valore complessivo di di 37.000.000.000 di dollari. Ma per quanto si sa questo straordinario tesoro non è mai stato trovato.

Sempre nella stessa zona di alta montagna il 5 maggio del 1945 un Junker 88, bombardiere tedesco da trasporto, venne abbattuto da aerei da combattimento americani. Esso trasportava l’ultima consegna della “Posta di Hitler”, vale a dire l’ultimo dei carichi di lingotti d’oro e di platino trasportati fin lì per essere nascosti. Si dice che l’aereo sia precipitato in un ghiacciaio alpino e che ora sia inabissato sul fondo del lago Attersee, nella regione di Salisburgo. Altre voci parlano di 500.000.000 di oro in franchi svizzeri nascosti nella regione di Aussee a 37 miglia da Salisburgo e presso la punta sud-occidentale di due laghi di montagna.


Nel luglio del 1959, alcuni tecnici tedeschi che stavano scandagliando i fondali del lago Toplitz, sempre in Austria, hanno rilevato ben 16 potenziali “relitti” di casse contenenti il famigerato oro nazista. Molti di questi contenitori vennero recuperati e con grande sorpresa dentro non venne trovato oro, ma delle contraffazioni di valuta straniera ed in particolare di ben 8.500.000 sterline inglesi. Si supponeva che quell’opera di straordinaria contraffazione facesse parte della “Operazione Bernhardt”, piano strategico nazista per lo stravolgimento dell’economia degli alleati. In altri contenitori a tenuta stagna vennero rinvenuti anche dei lingotti d’oro e insieme ad essi venne recuperata ulteriore moneta falsa.

Sempre nei fondali del lago Toplitz si troverebbe un’ulteriore fetta del tesoro del Terzo Reich. Questa parte comprenderebbe miliardi in oro, gemme e altri oggetti di valore, oltre a registrazioni segrete del partito nazista, racchiuse in cartelle impermeabili. Mentre tornando a parlare della regione della Aussee, si suppone che Wilhelm Canaris, il capo dell’Abwehr (il servizio segreto tedesco) abbia fatto nascondere in una delle grotte di montagna della zona, vari oggetti d’arte, come tappeti persiani e arazzi del valore di milioni di dollari. Il giorno di Natale del 1944 invece, il capo della Gestapo, Ernst Kaltenbrunner, arrivato nella regione di Altaussee prese in affitto una villa e nei dintorni fece seppellire un gran numero di tesori, di cui 100 kg di monete d’oro, centinaia di migliaia di dollari americani, diverse casse di diamanti e pietre preziose, e una grande collezione di francobolli rari e di inestimabile valore. Sepolto nei giardini della villa, le truppe americane hanno infatti trovato quasi 3.000.000 di dollari di bottino. E nessuno sa il valore di quello che potrebbe esserci ancora nascosto.

Le montagne della regione di Altaussee sono probabilmente il terreno più fertile per il moderno cacciatore di tesori e certamente il più pericoloso. Racconti e leggende di misteriose ricchezze nascoste sono all’ordine del giorno. Le storie delle scoperte sono per la maggior parte di epoca recente e sono sostenute da una grande quantità di documentazione storica. Nel 1945 gli alleati hanno riempito novanta camion carichi di oggetti d’arte inestimabili e tesori vari, da una ex miniera di sale sotterranea e non hanno neanche trovato tutto. Il tesoro qui recuperato è stato valutato più di 300.000.000 di dollari e consisteva principalmente in rari dipinti, sculture e altre opere di valore rubate e confiscate durante la seconda guerra mondiale. Dalle testimonianze del processo di Norimberga è stato appreso che la maggior parte del tesoro della regione di Altaussee era situato nel complesso della miniera di sale e che il resto si sviluppava nelle campagne adiacenti.


Un altro tesoro di guerra nazista composto da 36 casse di bottino giace, invece, sepolto nelle vicinanze di Lend, un paesino nei dintorni di Salisburgo. Un ufficiale delle SS naziste sul letto di morte ha rivelato di un tesoro del valore di 92.000.000 di dollari in lingotti d’oro e di gemme, saccheggiato alla Banca Nazionale Ungherese di Budapest. Il carico doveva essere trasportato al sicuro via fiume fino a Vienna, ma durante il trasporto un attacco di aerei da combattimento ha fatto affondare le barche e il tesoro giace ora sepolto sotto uno spesso strato di fango vicino al confine con la Repubblica Ceca.

Sempre Ernst Kaltenbrunner, l’ultimo temuto comandante in capo della Gestapo, si dice che abbia nascosto i fondi del corpo di polizia da qualche parte nella Foresta Nera, quando l’avanzata degli alleati si era fatta ormai vincente, alla fine della seconda guerra mondiale. E’ infatti vero che, quando il Terzo Reich ha cominciato a sgretolarsi nel 1945, molti fanatici tedeschi hanno adempiuto al loro compito, come consigliato da Hitler nel dicembre del 1944: l’occultamento di vaste ricchezze naziste per la formazione di un futuro Quarto Reich. La maggior parte di questo enorme tesoro proveniva dai prigionieri dei campi di concentramento, e che miliardi di dollari di gioielli, oro e denaro sia stata sottratta alle sventurate vittime del nazismo, è un macabro, ma reale fatto della storia.


L’esercito britannico di stanza in Grecia si stava ritirando durante l’avanzata tedesca del mese di aprile del 1941 attraverso le montagne della Tessalonica. Tra le unità inglesi vi era un camion contenente una grande quantità di sovrane d’oro e lingotti, la quale era stata affidata all’esercito per l’evacuazione del capitale delle banche greche della tessalonica. Il camion, dopo aver lasciato la colonna principale, cercò di tagliare per le montagne verso la costa, dove le navi da guerra alleate erano in attesa dell’evacuazione delle truppe, ma il convoglio si ritrovò intrappolato e il tesoro venne sepolto in una grotta nei pressi del monte Siniatsikon, nei pressi di Kozani. L’ingresso della grotta venne poi chiuso con esplosioni di bombe a mano. Il tesoro, valutato oggi a più di 2.500.000 dollari rimane sepolto.

In Italia il paese di Sant’Oreste, a nord di Roma, si appoggia alla base del monte Soratte, formato da gigantesche voragini nelle quali sarebbero presenti antichi pozzi minerari. In uno di questi pozzi, nel maggio del 1944, truppe delle SS naziste avrebbero scavato un caveau nella roccia, in profondità nei tunnel della miniera. All’interno nascosero una fortuna del valore di 72.000.000 di dollari. Il tesoro consisteva in 60 tonnellate di lingotti d’oro sequestrati dai tedeschi alla Banca Nazionale d’Italia, oltre a una grande quantità di gioielli saccheggiati dai nazisti alla comunità ebraica di Roma. Dopo aver depositato il tesoro, l’hanno poi sepolto sotto migliaia di tonnellate di roccia con una grande esplosione. Numerose spedizioni hanno cercato questo tesoro senza successo.

Molto più a ovest, in particolare nelle Isole Marchesi dell’oceano pacifico, in un’isola dell’arcipelago è nascosto un altro tesoro nazista composto da casse contenenti oro, gioielli e tre dipinti ad olio dell’artista Van Dyck, del valore complessivo di 500.000.000 di franchi svizzeri. Il tesoro sarebbe stato trasportato fin lì a bordo di un sottomarino tedesco U-435, la cui carcassa giace affondata a largo dell'isola.

Nella foresta della Prussia orientale di Mauervald, dove si trovava la sede del fronte orientale tedesco, la Wolfschanze o Tana del Lupo, si dice che sia nascosta una “banca” segreta dove si dice che un tesoro nazista di immenso valore giace ancora sepolto contenente oro, diamanti, rubini, zaffiri, smeraldi e platino, un bottino sottratto a migliaia di chiese, musei, banche di ogni paese occupato e grandi ricchezze accumulate da milioni di vittime dei campi di concentramento. In pratica una città sotterranea segreta dove è stato ammassato questo immenso tesoro.


Molti dei tesori del Terzo Reich sono stati trovati, ma non si può dire che la ricerca sia ancora terminata. Dopo La seconda guerra mondiale sono venuti alla luce molti bunker segreti in Germania e nei territori occupati, strutture segrete che servivano come nascondigli e centri operativi.
Uno dei casi più misteriosi è quello del cosiddetto “Werewolf”, un luogo che si trova nella regione di Vinnitsa, in Ucraina. I 4000 prigionieri che hanno lavorato in questo posto sono stati uccisi immediatamente dopo la costruzione. Poi sono stati fatti giustiziare alcuni scienziati ed esperti che erano a conoscenza delle operazioni. Tutto questo ha alimentato l’atmosfera di mistero che circonda questo luogo ancora oggi.
Werewolf era una vera e propria città sotterranea, costruita su più piani e strutturata in una serie di tunnel, molti dei quali proseguivano per chilometri nel sottosuolo e si dice che siano collegati per mezzo di binari ad altri bunker segreti distribuiti sul territorio occupato e non. Durante l’avanzata sovietica e la conseguente ritirata tedesca, molti accessi a questi tunnel vennero fatti saltare e rimangono bloccati ancora oggi. Alcuni di questi tunnel sono stati rintracciati negli anni 70/80 attraverso l’utilizzo di dispositivi di ecolocalizzazione.

Secondo uno degli scienziati coinvolti nelle ricerche, in una di queste costruzioni sotterranee sarebbe presente un gran numero di metalli preziosi. Egli presumeva che questa camera potrebbe essere la leggendaria “Camera d’Ambra” scomparsa appunto nella seconda guerra mondiale e che è stata ritenuta l’ottava meraviglia del mondo.  Altre ricerche hanno ipotizzato che Werewolf potesse essere un laboratorio segreto per la creazione di armi chimiche e biologiche. Ma il mistero di questo luogo rimane irrisolto.


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