Il mistero che si cela dietro ai luoghi dove si nasconde
l’oro del Terzo Reich è ancora irrisolto, da quando nella Conferenza di Jalta
del 1945 fu presa la decisione di ricompensare tutte le forze alleate al ritrovamento
del tesoro.
Tuttavia il fatto che i documenti relativi ai luoghi dove venivano accumulati gli oggetti di valore siano in buona parte scomparsi, (e che questi oggetti siano di vario genere, come ad esempio dipinti, sculture, gioielli, lingotti e quanto altro è stato saccheggiato e depredato dai nazisti durante la seconda guerra mondiale) il destino dell’oro nazista, come altri misteri del Terzo Reich, è coperto di tenebre.
Si ritiene che la maggior parte di esso si trovi ora negli
Stati Uniti e in Inghilterra, ma è anche vero che l’Armata Rossa della Ex
Unione Sovietica, ha confiscato e sequestrato gran parte dei tesori durante
l’invasione della Germania. Quindi i bottini di guerra nazisti passarono quasi
sicuramente in mano ai sovietici e si dice che siano tuttora conservati in
fondi nascosti e che gli oggetti d’arte facciano parte del patrimonio di alcuni
musei russi.
Vi sono però delle testimonianze dirette di persone presenti
nei luoghi dove i nazisti riunivano e ammassavano tali tesori e le cifre di cui
si parla sono piuttosto impressionanti.
Dopo la fine della della guerra, in una zona di alta
montagna in Austria conosciuta come Ausseerland, un residente locale trovò due
scatole di ferro contenenti monete doro del valore di oltre 10.000 dollari, nei
pressi di una villetta che era stata di proprietà del ministro degli esteri
della Germania nazista, Joachim von Ribbentrop. Questa era solo una piccola
parte del tesoro che si supponeva essere sepolto in vari luoghi remoti di
questa vasta regione. Secondo voci locali infatti una grande quantità del
tesoro nazista, valutabile in miliardi di dollari, è stata fatta affondare
nelle acque ghiacciate dei laghi di montagna. Nel 1946 gli agenti segreti
americani hanno trovato una pagina strappata da un agenda di appunti finanziari
nazista, rimasta nascosta da qualche parte in Austria. Nella pagina ritrovata
si parla di cifre spropositate: 166.000.000 di franchi svizzeri, 299.000.000 di
dollari americani, 31.000.000.000 di dollari in oro, 3.000.000 di dollari in
diamanti, 93.000.000
in collezioni di francobolli e oggetti d’arte e 5.500.000.000 in
stupefacenti… un valore complessivo di di 37.000.000.000 di dollari. Ma per
quanto si sa questo straordinario tesoro non è mai stato trovato.
Sempre nella stessa zona di alta montagna il 5 maggio del
1945 un Junker 88, bombardiere tedesco da trasporto, venne abbattuto da aerei
da combattimento americani. Esso trasportava l’ultima consegna della “Posta di
Hitler”, vale a dire l’ultimo dei carichi di lingotti d’oro e di platino
trasportati fin lì per essere nascosti. Si dice che l’aereo sia precipitato in
un ghiacciaio alpino e che ora sia inabissato sul fondo del lago Attersee,
nella regione di Salisburgo. Altre voci parlano di 500.000.000 di oro in
franchi svizzeri nascosti nella regione di Aussee a 37 miglia da Salisburgo e
presso la punta sud-occidentale di due laghi di montagna.
Nel luglio del 1959, alcuni tecnici tedeschi che stavano
scandagliando i fondali del lago Toplitz, sempre in Austria, hanno rilevato ben
16 potenziali “relitti” di casse contenenti il famigerato oro nazista. Molti di
questi contenitori vennero recuperati e con grande sorpresa dentro non venne
trovato oro, ma delle contraffazioni di valuta straniera ed in particolare di
ben 8.500.000 sterline inglesi. Si supponeva che quell’opera di straordinaria
contraffazione facesse parte della “Operazione Bernhardt”, piano strategico
nazista per lo stravolgimento dell’economia degli alleati. In altri contenitori a tenuta stagna vennero rinvenuti anche
dei lingotti d’oro e insieme ad essi venne recuperata ulteriore moneta falsa.
Sempre nei fondali del lago Toplitz si troverebbe
un’ulteriore fetta del tesoro del Terzo Reich. Questa parte comprenderebbe
miliardi in oro, gemme e altri oggetti di valore, oltre a registrazioni segrete
del partito nazista, racchiuse in cartelle impermeabili. Mentre tornando a
parlare della regione della Aussee, si suppone che Wilhelm Canaris, il capo
dell’Abwehr (il servizio segreto tedesco) abbia fatto nascondere in una delle
grotte di montagna della zona, vari oggetti d’arte, come tappeti
persiani e arazzi del valore di milioni di dollari. Il giorno di Natale del
1944 invece, il capo della Gestapo, Ernst Kaltenbrunner, arrivato nella regione
di Altaussee prese in affitto una villa e nei dintorni fece seppellire un gran
numero di tesori, di cui 100
kg di monete d’oro, centinaia di migliaia di dollari
americani, diverse casse di diamanti e pietre preziose, e una grande collezione
di francobolli rari e di inestimabile valore. Sepolto nei giardini della villa,
le truppe americane hanno infatti trovato quasi 3.000.000 di dollari di
bottino. E nessuno sa il valore di quello che potrebbe esserci ancora nascosto.
Le montagne della regione di Altaussee sono probabilmente il
terreno più fertile per il moderno cacciatore di tesori e certamente il più
pericoloso. Racconti e leggende di misteriose ricchezze nascoste sono
all’ordine del giorno. Le storie delle scoperte sono per la maggior parte di
epoca recente e sono sostenute da una grande quantità di documentazione
storica. Nel 1945 gli alleati hanno riempito novanta camion carichi di oggetti
d’arte inestimabili e tesori vari, da una ex miniera di sale sotterranea e non
hanno neanche trovato tutto. Il tesoro qui recuperato è stato valutato più di
300.000.000 di dollari e consisteva principalmente in rari dipinti, sculture e
altre opere di valore rubate e confiscate durante la seconda guerra mondiale.
Dalle testimonianze del processo di Norimberga è stato appreso che la maggior
parte del tesoro della regione di Altaussee era situato nel complesso della
miniera di sale e che il resto si sviluppava nelle campagne adiacenti.
Un altro tesoro di guerra nazista composto da 36 casse di bottino giace, invece, sepolto nelle vicinanze di Lend, un paesino nei dintorni di Salisburgo. Un ufficiale delle SS naziste sul letto di morte ha rivelato di un tesoro del valore di 92.000.000 di dollari in lingotti d’oro e di gemme, saccheggiato alla Banca Nazionale Ungherese di Budapest. Il carico doveva essere trasportato al sicuro via fiume fino a Vienna, ma durante il trasporto un attacco di aerei da combattimento ha fatto affondare le barche e il tesoro giace ora sepolto sotto uno spesso strato di fango vicino al confine con
Sempre Ernst Kaltenbrunner, l’ultimo temuto comandante in
capo della Gestapo, si dice che abbia nascosto i fondi del corpo di polizia da
qualche parte nella Foresta Nera, quando l’avanzata degli alleati si era fatta
ormai vincente, alla fine della seconda guerra mondiale. E’ infatti vero che,
quando il Terzo Reich ha cominciato a sgretolarsi nel 1945, molti fanatici
tedeschi hanno adempiuto al loro compito, come consigliato da Hitler nel
dicembre del 1944: l’occultamento di vaste ricchezze naziste per la formazione
di un futuro Quarto Reich. La maggior parte di questo enorme tesoro proveniva
dai prigionieri dei campi di concentramento, e che miliardi di dollari di
gioielli, oro e denaro sia stata sottratta alle sventurate vittime del nazismo, è
un macabro, ma reale fatto della storia.
L’esercito britannico di stanza in Grecia si stava ritirando
durante l’avanzata tedesca del mese di aprile del 1941 attraverso le montagne
della Tessalonica. Tra le unità inglesi vi era un camion contenente una grande
quantità di sovrane d’oro e lingotti, la quale era stata affidata all’esercito
per l’evacuazione del capitale delle banche greche della tessalonica. Il
camion, dopo aver lasciato la colonna principale, cercò di tagliare per le
montagne verso la costa, dove le navi da guerra alleate erano in attesa
dell’evacuazione delle truppe, ma il convoglio si ritrovò intrappolato e il
tesoro venne sepolto in una grotta nei pressi del monte Siniatsikon, nei pressi
di Kozani. L’ingresso della grotta venne poi chiuso con esplosioni di bombe a
mano. Il tesoro, valutato oggi a più di 2.500.000 dollari rimane sepolto.
In Italia il paese di Sant’Oreste, a nord di Roma, si
appoggia alla base del monte Soratte, formato da gigantesche voragini nelle
quali sarebbero presenti antichi pozzi minerari. In uno di questi pozzi, nel
maggio del 1944, truppe delle SS naziste avrebbero scavato un caveau nella
roccia, in profondità nei tunnel della miniera. All’interno nascosero una
fortuna del valore di 72.000.000 di dollari. Il tesoro consisteva in 60
tonnellate di lingotti d’oro sequestrati dai tedeschi alla Banca Nazionale
d’Italia, oltre a una grande quantità di gioielli saccheggiati dai nazisti alla
comunità ebraica di Roma. Dopo aver depositato il tesoro, l’hanno poi sepolto
sotto migliaia di tonnellate di roccia con una grande esplosione. Numerose
spedizioni hanno cercato questo tesoro senza successo.
Molto più a ovest, in particolare nelle Isole Marchesi
dell’oceano pacifico, in un’isola dell’arcipelago è nascosto un altro tesoro
nazista composto da casse contenenti oro, gioielli e tre dipinti ad olio
dell’artista Van Dyck, del valore complessivo di 500.000.000 di franchi
svizzeri. Il tesoro sarebbe stato trasportato fin lì a bordo di un sottomarino tedesco U-435, la cui carcassa giace affondata a largo dell'isola.
Nella foresta della Prussia orientale di Mauervald, dove si
trovava la sede del fronte orientale tedesco, la Wolfschanze o Tana del
Lupo, si dice che sia nascosta una “banca” segreta dove si dice che un tesoro
nazista di immenso valore giace ancora sepolto contenente oro, diamanti,
rubini, zaffiri, smeraldi e platino, un bottino sottratto a migliaia di chiese,
musei, banche di ogni paese occupato e grandi ricchezze accumulate da milioni
di vittime dei campi di concentramento. In pratica una città sotterranea
segreta dove è stato ammassato questo immenso tesoro.
Molti dei tesori del Terzo Reich sono stati trovati, ma non
si può dire che la ricerca sia ancora terminata. Dopo La seconda guerra
mondiale sono venuti alla luce molti bunker segreti in Germania e nei territori
occupati, strutture segrete che servivano come nascondigli e centri operativi.
Uno dei casi più misteriosi è quello del cosiddetto
“Werewolf”, un luogo che si trova nella regione di Vinnitsa, in Ucraina. I 4000
prigionieri che hanno lavorato in questo posto sono stati uccisi immediatamente
dopo la costruzione. Poi sono stati fatti giustiziare alcuni scienziati ed
esperti che erano a conoscenza delle operazioni. Tutto questo ha alimentato
l’atmosfera di mistero che circonda questo luogo ancora oggi.
Werewolf era una vera e propria città sotterranea, costruita
su più piani e strutturata in una serie di tunnel, molti dei quali proseguivano
per chilometri nel sottosuolo e si dice che siano collegati per mezzo di binari
ad altri bunker segreti distribuiti sul territorio occupato e non. Durante
l’avanzata sovietica e la conseguente ritirata tedesca, molti accessi a questi
tunnel vennero fatti saltare e rimangono bloccati ancora oggi. Alcuni di questi
tunnel sono stati rintracciati negli anni 70/80 attraverso l’utilizzo di
dispositivi di ecolocalizzazione.
Secondo uno degli scienziati coinvolti nelle ricerche, in
una di queste costruzioni sotterranee sarebbe presente un gran numero di
metalli preziosi. Egli presumeva che questa camera potrebbe essere la
leggendaria “Camera d’Ambra” scomparsa appunto nella seconda guerra mondiale e
che è stata ritenuta l’ottava meraviglia del mondo. Altre ricerche hanno ipotizzato che Werewolf
potesse essere un laboratorio segreto per la creazione di armi chimiche e
biologiche. Ma il mistero di questo luogo rimane irrisolto.






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